Competizioni per la pulizia dei fiumi
L’iniziativa ungherese Plastic Cup (PET Kupa) ha contribuito enormemente a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’inquinamento da plastica nel fiume Tibisco. Plastic Cup è un’iniziativa senza scopo di lucro, non governativa, lanciata nel 2013 per ripulire il Tibisco e le sue pianure alluvionali dai rifiuti di plastica portati dalle inondazioni. È stata avviata da un’ONG di stampo cinematografico, la Filmjungle Society, specializzata in documentari sulla fauna selvatica e sulla conservazione.
Questa iniziativa, unica nel suo genere, combatte l’inquinamento utilizzando i rifiuti stessi. Plastic Cup (che prende il nome dalla prestigiosa America’s Cup) nasce come competizione nella quale i partecipanti, organizzati in squadre, si sfidano nella raccolta dei rifiuti che inquinano il fiume gareggiando con barche a vela rigorosamente autoprodotte riutilizzando imballaggi plastici e altri materiali di recupero. In parte, la chiave del successo della Plastic Cup è il fatto che l’iniziativa sia in grado di trasformare un compito difficile e potenzialmente pericoloso in un’attività di team-building divertente e stimolante.
Oltre alla regata, che ha già raggiunto l’ottava edizione, ogni anno sul fiume Tibisco e sul fiume Bodrog si svolgono varie gare e attività di team-building più brevi. La comunicazione ha assunto un ruolo fondamentale per la promozione di questi eventi, e ha permesso di raggiungere un gran numero di persone e di informarle sull’impatto ambientale. Ogni evento e ogni pietra miliare raggiunta vengono filmati e condivisi sui social media.
Nata come semplice iniziativa di pulizia, nel corso degli anni Plastic Cup si è evoluta fino a creare una partnership con decisori di rilievo nazionale, con le aziende sponsor e con le comunità locali. I professionisti della gestione dei rifiuti e dell’acqua si sono uniti al gruppo di volontari, che conta quasi 2.000 persone. Questi “pirati della plastica” (come amano farsi chiamare) sono pronti a intervenire tutto l’anno, ovunque e in qualsiasi momento, non solo sul Tibisco superiore, ma anche sul lago del Tibisco. Oltre ad aver rimosso circa 120 tonnellate di rifiuti dal fiume, la comunità li ha anche smistati e riciclati. Plastic Cup elabora inoltre dei metodi per riutilizzare i rifiuti fluviali e realizzare con essi altri prodotti.
La mappatura sistematica effettuata dai volontari ha permesso di ottenere maggiori informazioni sulla posizione e sulla tipologia delle discariche di rifiuti sparse lungo il Tibisco. I rifiuti vengono trasportati a valle dal fiume nei periodi di piena e si spargono nella pianura alluvionale andando a formare delle discariche che vengono ulteriormente alimentate dalle discariche illegali a monte. Quest’ultime si trovano per lo più in Ucraina, dove mancano le infrastrutture di base per la raccolta e la gestione dei rifiuti.
Nel frattempo, le attività promosse da Plastic Cup sono diventate internazionali, con progetti che coprono l’intero bacino del Danubio e che coinvolgono anche l’Ucraina nell’intento di provare a fermare l’inquinamento alla fonte. Le attività si svolgono anche sul fiume Bodrog, un affluente del Tibisco, con il coinvolgimento della direzione idrica di competenza e di un partenariato locale.